Ombre Rosse

lunedì, luglio 25, 2011 | , , | Bookmark and Share

Ombre Rosse

Ombre Rosse

Description Ombre Rosse

Ispirato a un racconto di Maupassant, "Ombre rosse" rappresenta nella storia del cinema l’esempio più noto del western classico, in cui si ritrovano tutti gli elementi fondamentali del genere: dai grandi spazi (la Monument Valley resa leggendaria proprio da questo film) al tema del viaggio, dal clima di minaccia incombente per la presenza degli indiani all’intervento della cavalleria, dall’eroe ingiustamente accusato che supera una prova impossibile alla punizione dei colpevoli.

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Recensioni Ombre Rosse da Utente

Recensione : Ombre Rosse (DVD) Nei bei tempi cinematografici andati, quando i titoli dei film stranieri venivano tutti tradotti e adattati ai gusti nostrani, capitava che i distributori avessero dei lampi di genio creativo. Ecco dunque che il banale "Stagecoach" (diligenza) diretto del 1939 da John Ford (1895-1973) poteva diventare un potentemente evocativo "Ombre rosse". Eppure il titolo italiano è fuorviante: a Ford non interessava raccontare una storia di bianchi braccati dagli apaches; la sua attenzione è tutta sui personaggi, ognuno emblematico di un carattere, diversi sino a scontrarsi, ma costretti dal caso a far fronte a un pericolo mortale. Ford colloca la vicenda nell'Arizona del 1880, minacciata dalle scorrerie indiane, ma qualunque contesto sarebbe andato bene. Del resto, l'ispirazione primaria gli venne dal racconto "Boule de Suif" scritto nel 1880 da Guy de Maupassant (1850-1893) in cui si narra del periglioso viaggio, durante la guerra franco-prussiano, di una diligenza francese, con a bordo, tra i passeggeri, una prostituta disprezzata da tutti. La comitiva viene catturata dai prussiania, e solo la concessione di favori sessuali da parte della prostituta potrebbe convincere l'ufficiale a rimettere tutti in libertà. Ma la donna, piena di dignità e di amore patrio rifiuta. Gli altri passeggeri la supplicano di sacrificarsi per il bene comune, per tornare a disprezzarla una volta liberati. È in fondo il tema di "Ombre rosse": il sale della terra sono il cowboy braccato dalla legge, la prostituta espulsa dal paese, il dottore alcolizzato. Gli altri, sono solo boria e ipocrisia. Spira una singolare aria di verità, il regista dice cose che gli stanno a cuore. I personaggi sono tanto ben definiti da essere diventati archetipi del western. Non che Ford trascuri il contesto, le scene dell'assalto alla diligenza e i panorami della Monument valley restano scolpiti nella memoria. Se Orson Welles diceva di aver visto "Ombre rosse" più di quaranta volte mentre dirigeva "Quarto potere", una ragione c'era.